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Cecco Angiolieri

Cecco Angiolieri (Siena 1260 - 1312), scrittore italiano.

Ciò che si conosce della vita di Cecco Angiolieri risulta da fonti secondarie e indirette, che testimoniano di una vita sregolata e dissipata. Intorno al 1296 fu allontanato da Siena, a causa di un bando politico. Nel 1302 svendette per bisogno un suo podere, alla sua morte, avvenuta forse nel 1312, i cinque figli rinunciarono all'eredità perché troppo gravata dai debiti. È però errato cercare nei sui componimenti riferimenti autobiografici, dato il carattere peculiarmente letterario della sua poesia. Anche nei sonetti che appaiono più personali si avvertono il gusto della parodia e della caricatura ed un’esagerazione di maniera, in cui passioni e sentimenti sono pretesto di giochi poetici, nelle affermazioni esasperate si avverte il gusto di sbalordire il lettore ed il ripudio delle idealità cortesi e stilnoviste, si tratta quindi di un letterato colto che sa ben dosare gli effetti. È probabile che, per quanto siano andati perduti i materiali poetici relativi, fra Dante e Angiolieri vi sia stata, oltre che una tenzone in rima, una cordiale amicizia, poi deterioratasi, come risulta da un sonetto di Cecco indirizzato a Dante. I sonetti attribuiti all'Angiolieri sono circa 150 e riprendono la tradizione goliardica e la poesia giocosa, che, esprimendosi in un linguaggio pittoresco e realistico, assumevano tratti sfrontati e dissacratori.


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